La Via Crucis - Riccardo Saldarelli

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La Via Crucis

L'affresco della Via Crucis
Chiesa di Santa Maria delle Grazie - Caprese M. (AR)

XIV  I



L’affresco si sviluppa su tre pareti, quella d’ingresso (lato minore) e le due laterali della chiesa, un’aula rettangolare di non grandi dimensioni. La quarta parete, quella retrostante l’altare, è impegnata dal frammento di un affresco staccato (probabile lavoro di scuola minore, sec.XV-XVI), raffigurante la Madonna delle Grazie, immagine venerata da quelle comunità.
Essendo notevolmente limitata la superficie utile per la pittura, una delle particolarità di questo affresco è determinata dal prevalente sviluppo in lunghezza.
Si tratta, in totale, di venticinque metri quadrati di buon fresco all’italiana, dipinto secondo le regole dei maestri toscani del trecento e quattrocento che, per oltre venti metri lineari sulle tre pareti, occupa tutto lo spazio possibile.
Subito al di sopra di una fascia, in pietra faccia a vista conclusa da una cornice in legno, che percorre tutta la parte inferiore della chiesa per un’altezza di oltre due metri dal pavimento, il tema della “Via Crucis” si svolge secondo un “registro” continuo dall’altezza costante di un metro e venti interrotto solo da una finestrella sulla parete sinistra: come un grande “fumetto”, alla “maniera a registri”, quella dei racconti giotteschi “a strisce”, ma anche quella dell’affresco bizantino “a pontate”.
Poiché la Via Crucis viene tradizionalmente raccontata dai pittori e dagli scultori di ogni epoca a “quadri” o a scene distinte, questa scelta compositiva atipica è una caratteristica di assoluta originalità.
Le dimensioni dell’aula non consentono mai una percezione frontale dell’intera opera sul posto. Queste condizioni oggettive hanno determinato l’invenzione di un racconto pittorico con più punti di vista.
Di fatto, si percepisce, attraverso i possibili scorci prospettici, una scena complessiva dove i rapporti spazio-temporali si ricreano attraverso tanti coni ottici quante sono le stazioni.
La ricostruzione filologica digitale, assolutamente fedele, presentata nelle tre tavole generali consente oggi una visione che fu possibile soltanto davanti al bozzetto originale, oggi perduto.

si rimandono approfondimenti sul volume


 
 
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